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Può descrivermi la terapia con ultrasuoni focalizzati?

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Buongiorno sono una donna di 41 anni e da un anno combatto e convivo con un fibroma di circa dieci cm concavato  intramurale che ha sbalzi di dimensioni, passa da 10 cm a 5/6 cm e poi ritorna a 10 .Il mio problema grosso, oltre al fastidio di questa enorme palla, è il flusso abbondante, emorraggia, tanto che l’emoglobina è scesa a 7 e la ferritina a zero. La mia dottoressa mi ha imposto l’isterectomia e avrei dovuto farla a settembre ma avendo l’emoglobina bassa e sapendo i rischi cui sarei potuta incombere ho rifiutato l’operazione ed ora sto facendo le flebo di ferro in piu punture di acido folico. Con tutta sincerità io non voglio togliere l ‘utero….  ho letto di questa nuova metodica di ultrasuoni, vorrei sapere ulteriori informazioni e se potrei farla. Ho dimenticato di dire che al momento sto facendo enantone 3,75. 

In attesa di vostra risposta vi porgo i saluti sperando in una non operazione. 

Grazie
Adriana

 

Buongiorno Sig.ra Adriana,

Grazie per averci contattato. Le daremo di seguito alcune informazioni generali su questa nuova tecnologia che stiamo utilizzando da più di 4 anni.

 

La terapia con ultrasuoni focalizzati sfrutta l’energia delle onde acustiche (ultrasuoni) per distruggere i fibromi in modo del tutto non-invasivo, senza quindi ricorrere a tagli o incisioni. L’energia degli ultrasuoni viene infatti focalizzata in un punto specifico dove determina un aumento della temperatura fino a bruciare il fibroma senza tuttavia determinare danni alle strutture vicine. Ciò è possibile grazie alla guida delle immagini di Risonanza Magnetica che permettono la pianificazione del trattamento oltre al controllo in tempo reale del trattamento stesso.

 

La terapia con ultrasuoni focalizzati ha come effetto principale quello di ridurre la sintomatologia sia legata al sanguinamento che alla sensazione di peso; in generale il fibroma dopo esser stato distrutto, viene riassorbito dal proprio corpo in un tempo variabile da soggetto a soggetto, riducendone conseguentemente le dimensioni.

 

Questo trattamento innovativo è eseguito in regime di Day-Hospital utilizzando una sedazione cosciente e si è dimostrato sicuro ed efficace nel controllo del fibroma e dell’adenomiosi, senza effetti collaterali severi (a volte possono verificarsi ustioni cutanee o altri effetti indesiderati che comunque sono estremamente rari e di cui riceverà dettagliata informazione nella lettera informativa e nel consenso informato). Un vantaggio maggiore di questa terapia, oltre alla già citata totale non-invasività, è la possibilità di preservare la fertilità nelle donne che ne fossero desiderose.

 

Per determinare la fattibilità del trattamento con ultrasuoni focalizzati è necessaria una valutazione individuale che si esegue con un esame di Risonanza Magnetica della pelvi con mdc.

A seconda della sua preferenza potrà eseguire la Risonanza dove lei desidera e poi inviarci le immagini oppure le possiamo prendere appuntamento in funzione della nostra disponibilità.

Ci indichi la sua preferenza e la faremo contattare dal personale dedicato per ulteriori informazioni.

 

Le immagini di RM verranno valutate da un team di professionisti esperti (radiologi e ginecologi) e le risponderemo quanto prima con un parere di fattibilità dell’intervento. 

In ogni momento le sarà data opportunità di chiedere spiegazioni e chiarimenti.

 

A presto
Alessandro Napoli

Trattamento del fibroma uterino non invasivo: Testimonianza di DAC

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Ho 44 anni e nel 2013 mi sono rivolta al Policlinico Umberto I per avere informazioni riguardo la possibilità di curare dei fibromi uterini con una nuova tecnica di trattamento non invasiva che prevedeva l’utilizzo di ultrasuoni focalizzati.

 

Avevo cicli mestruali dolorosi e prolungati e perdite di sangue abbondanti; avevo già eseguito una ecografia che mostrava la presenza di due fibromi uterini di circa 40 mm.

Ho avuto un colloquio con alcuni medici del team che si occupava di questa metodica che mi hanno spiegato brevemente alcuni aspetti di questa nuova metodica (modalità di trattamento, tipo di anestesia, durata dell’intervento, tempi di recupero ecc); loro stessi mi hanno poi fissato un appuntamento per eseguire una risonanza magnetica della pelvi con mezzo di contrasto, necessaria per valutare nella maniera migliore il numero, il tipo di fibromi, la loro posizione e quindi la fattibilità del trattamento.

 

La risonanza oltre a confermare la presenza dei fibromi è stata utile a dare indicazione al trattamento del fibroma localizzato in sede sottomucosa. L’altro fibroma, mi è stato spiegato, si è deciso di non trattarlo perché era in una posizione difficile da raggiungere e perché non lo ritenevano responsabile della mia sintomatologia.

 

Nel giugno del 2013 in Day Hospital ho fatto la terapia. Sono arrivata al mattino presto e a digiuno una volta arrivata ho avuto di nuovo un colloquio con il medico anestesista e con l’infermiera; il consenso informato lo avevo ricevuto alcuni giorni prima e anche se per me era chiaro mi sono stati spiegati di nuovo i dettagli della procedura, la probabile durata del trattamento, le eventuali sensazioni che avrei potuto avere; mi è stato spiegato che il fibroma sarebbe stato bombardato dall’esterno con diversi impulsi da 20 secondi ognuno. Mi è stato detto infine che avrei avuto la possibilità, premendo un pulsante, di interrompere l’impulso in qualsiasi momento se avessi sentito troppo dolore.

 

Sono stata preparata con un catetere in vescica, e sono stata posizionata pancia sotto all’interno del macchinario di Risonanza Magnetica, lo stesso con il quale avevo eseguito la risonanza prima dell’intervento.

 

La terapia ha avuto una durata di circa 2 ore; i farmaci mi hanno aiutata a non sentire dolore e soprattutto a rilassarmi e mi è stato chiesto di cercare di rimanere il più ferma possibile.

Quando la terapia era in corso che sentivo alcuni rumori sono comunque rimasta vigile e parlavo al bisogno con il personale medico.

Mi è stato dato un pulsante collegato alla macchina per poter fermare nel caso avessi sentito un dolore per me non sopportabile.

Nelle due ore di terapia ho premuto il pulsante due sole volte, perchè in entrambi i casi ho accusato un dolore interno tipo mestruale. L’anestesista ha provveduto in entrambi i casi a correggere la dose di anestetico in maniera da eliminare il fastidio.

 

Dopo la terapia sono stata tenuta in osservazione per circa 2 ore, durante i quali non ha avuto nessun sintomo se non un leggero dolore interno; nel primo pomeriggio, stavo bene, mi sono rivestita in maniera autonoma e sono tornata a casa.

 

Nelle settimane dopo ho avuto perdite di sangue molto abbondanti, soprattutto durante i periodi mestruali, anche se non molto dolorose, ma comunque fastidiose soprattutto per la quantità. Ho contattato i medici dell’equipe che mi hanno operata e mi hanno spiegato che erano normali e dipendevano dalla perdita di parti del fibroma trattato.

Le perdite si sono ridotte nell’arco di circa 2 mesi, passati i quali ho notato una normalizzazione dei cicli mestruali e si sono ridotte sia le perdite che il dolore.

Il primo controllo con risonanza magnetica è stato eseguito a due mesi ed ha mostrato la totale scomparsa del fibroma. A distanza di un anno dal trattamento la situazione dei sintomi è migliorata tantissimo; i controlli con la risonanza hanno mostrato l’assenza di ricrescita del fibroma trattato e una stabilità delle dimensioni del fibroma non trattato e io mi sento molto bene.

Trattamento del fibroma uterino con ultrasuoni focalizzati, la testimonianza di DSS

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– Buon giorno Sig.ra, quanti anni ha? E com’è venuta a conoscenza del trattamento dei fibromi uterini con gli ultrasuoni focalizzati guidati da Risonanza Magnetica?

Buon giorno! Ho 44 anni e sono venuta a conoscenza di questo tipo di trattamento tramite internet ed mi sono messa in contatto per effettuare una visita ed una risonanza magnetica.

 

– Che sintomi/disturbi le davano i fibromi?

I miei cicli erano molto abbondanti con una durata spesso di almeno 10 giorni, debilitanti ed ero costretta ad integrare le mie riserve di ferro per una lieve anemia correlata alle forti perdite di sangue durante i cicli.

Ho eseguito una RM dello scavo pelvico a Luglio del 2013 in cui è stato messo in evidenza un fibroma sottomucoso che arrivava fino nella cavità uterina e molto probabilmente responsabile dei miei sintomi.

I medici, avendo visto la Risonanza e essendo già a conoscenza della mia storia, mi hanno riferito un parere favorevole per il trattamento.

 

– Come si è svolto il trattamento?

Sono stata chiamata qualche giorno prima per fare le analisi del sangue, una RX del torace e l’elettrocardiogramma. Il giorno del trattamento, che è stato i primi di Ottobre 2013, mi hanno preparata per il trattamento; mi hanno messo un ago in una vena del braccio, un catetere in vescica e nel retto; tutto molto tranquillo.

Durante la terapia sono rimasta sdraiata supina sul lettino della risonanza, e ricordo avevo un pulsante in mano con il quale potevo bloccare il trattamento. L’anestesista mi ha somministrato dei farmaci e mi ha fatto stare più tranquilla.

La terapia forse è durata 2 o qualcosa in più; mi sembra di non aver mai interrotto il trattamento. Alla fine della terapia mi è stato detto che avevano distrutto tutto il fibroma e che avrei potuto avere delle perdite ematiche già nei giorni seguenti oltre che nei mesi successivi. Ero contentissimo; avevo chiara l’immagine di aver distrutto quel maledetto fibroma.

 

– Ha avuto particolari fastidi dopo i trattamenti?

No, dopo il trattamento ho avvertito solo un po’ di dolenzia alla schiena per la posizione legata al trattamento e sono andata via accompagnata da mio marito. I giorni successivi non ho avuto particolari fastidi.

 

– Dopo quanto tempo ha effettuato dei controlli?

Sono stata chiamata per dei controlli con risonanza magnetica dopo 3 mesi e dopo un anno in cui ho notato un importante miglioramento dei miei sintomi: i cicli si sono ridotti come quantità di perdite di sangue ma come durata; ora infatti dura 4 giorni e i controlli di risonanza hanno dimostrato una notevole riduzione, il fibroma è quasi del tutto scomparso dopo un anno.

 

– Consiglierebbe questo trattamento?

Assolutamente si! Per me è stato risolutivo!

Trattamento del fibroma uterino, la testimonianza di BS

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– Buon giorno Sig.ra, quanti anni ha? E come è venuta a conoscenza del trattamento dei fibromi uterini con gli ultrasuoni focalizzati guidati da Risonanza Magnetica?

Salve, Ho 40 anni e sono venuta a conoscenza di questo tipo di trattamento tramite il mio ginecologo nell’autunno del 2011 al Policlinico Umberto I. Ero seguita dalla Ginecologia per la presenza di fibromi uterini e per il desiderio di avere una gravidanza.

 

– Che sintomi/disturbi le davano i fibromi?

Avvertivo soprattutto un importante senso di peso oltre ai cicli abbondanti. La mia preoccupazione più grande era però legata ad una futura gravidanza. Avevo effettuato alcune visite ginecologiche in cui mi era stata sconsigliata la gravidanza, mi era stato detto che, considerando le dimensioni e la posizione dei fibromi che ho, era troppo rischioso. Poi ho conosciuto tramite il Prof. Pecorini l’esistenza del trattamento con ultrasuoni focalizzati ed ho effettuato una RM dello scavo pelvico presso la radiologia a Dicembre 2011.

I medici hanno espresso un parere favorevole per il trattamento e mi hanno spiegato come si sarebbe svolta la procedura.

 

– Come si è svolto il trattamento?

Sono stata chiamata qualche giorno prima per effettuare le analisi del sangue, una radiografia del torace e l’elettrocardiogramma. Il giorno del trattamento, che è stato i primi di Febbraio 2012, mi sono recata in radiologia con la cartella di Day Hospital ginecologico e li mi hanno preparata per il trattamento. Mi è stata messa una cannula nel braccio per somministrare farmaci, un catetere in vescica che mi è stato spiegato sarebbe servito nell’eventualità di riempire la vescica per spostare anse intestinali, e del gel ecografico nel retto per far sì che l’utero rimanesse più vicino possibile alla parete addominale e fermo.

Mi sono poi sdraiata a pancia in giù sul lettino della risonanza, con la parte inferiore dell’addome all’interno di una bacinella d’acqua e subito dopo sono state acquisite le immagini per controllare la posizione dei fibromi rispetto alla sonda nel lettino ed effettuare così il trattamento.

Mi è stato dato un pulsante in mano con il quale potevo bloccare il trattamento ogni volta che avvertivo dolore eccessivo o troppo calore sulla cute. L’anestesista mi ha somministrato dei farmaci per sentire meno fastidio e per farmi stare più tranquilla.

Il trattamento è durato due ore circa; ho sentito la necessità di bloccare 2 volte perché ho avuto fastidio ai glutei che è scomparso appena premuto il pulsante. Al termine del trattamento mi è stato spiegato che era stato possibile bruciare solo un fibroma per intero ed un secondo in parte e che sarebbe stato necessario programmare una seconda seduta per trattare anche il terzo fibroma.

 

– Quando è stata richiamata?

Sono stata richiamata dopo tre settimane e così a Marzo 2012 è stato portato a termine il trattamento.

 

– Ha avuto particolari fastidi dopo i trattamenti?

No, dopo i trattamenti sono andata via dall’ospedale accompagnata da mia madre ed i giorni successivi non ho avuto particolari fastidi se non un po’ di dolore simile ai crampi mestruali.

 

– Dopo quanto tempo ha effettuato dei controlli?

Sono stata chiamata per effettuare dei controlli con risonanza magnetica dopo 3 mesi e dopo 6 mesi in cui ho notato un minor senso di peso sulla vescica ed un ciclo meno abbondante seppur senza una significativa riduzione di dimensioni dei fibromi.

Avrei poi dovuto effettuare un controllo a 12 mesi, ma non è stato possibile perché avevo una gravidanza in atto.

 

– Com’è andata la gravidanza?

Benissimo. La gravidanza è stata controllata costantemente, ma non ci sono stati problemi e l’ho portata a termine con parto naturale.

 

– Consiglia questo trattamento?

Certamente! Con questo tipo di trattamento è stato possibile avere la gravidanza che tanti mi avevano quasi convinto a non cercare più!

Optimisation of a high-resolution whole-body MR angiography protocol with parallel imaging and biphasic administration of a single bolus of Gd-BOPTA

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This study was performed to validate a high-resolution whole-body magnetic resonance angiography (MRA) protocol with parallel imaging and biphasic administration of a single bolus of contrast agent in the preliminary assessment of systemic atherosclerotic burden in patients referred for endovascular procedures.

Terapia Fibroma uterino

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Curare il fibroma uterino mantenendo integra la propria femminilità è oggi possibile. Il trattamento non invasivo con ultrasuoni focalizzati permette di eliminare i sintomi del fibroma in modo totalmente non invasivo, risparmiando l’utero.

Una solida esperienza personale di 5 anni dimostra come la tecnologia ad ultrasuoni sia allo stesso tempo sicura ed efficace.

La sicurezza e l’efficacia sono il risultato di due elementi fondamentali:

  • la natura non invasiva degli ultrasuoni focalizzati che penetrano i tessuti in modo indenne e creano un aumento della temperatura in un punto profondo del corpo
  • la guida in tempo reale della Risonanza Magnetica che offre una chiara visione del fibroma e degli organi circostanti che si vogliono risparmiare colpendo esclusivamente il centro del fibroma

L’aumento di temperatura indotto dagli ultrasuoni focalizzati viene controllato in modo sicuro dalle immagini di risonanza fino a raggiungere una soglia di coagulazione del tessuto fibroso.

Il fibroma si presenta in genere come una struttura che occupa e deforma l’utero per effetto della sua struttura molto dura e congesta, causando dolori, flusso abbondante, deformità del profilo pelvico esterno ed in generale una perdita della qualità della vita.

Una volta trattato con gli ultrasuoni il fibroma diventa un coagulo inerte che ogni corpo saprà assorbire. Anche se questa terapia non comporta una diminuzione importante delle dimensioni del fibroma (circa 50%), i dolori, le emorragie ed il senso di peso migliorano in modo significativo.

Tutto ciò ha anche un impatto positivo su una futura gravidanza poiché non si alterano i tessuti circostanti ed il fibroma (qualora ancora presente nelle stesse dimensioni) risulta funzionalmente inerte. Questo rende la metodica particolarmente attraente per preservare la fertilità.

 

Quali fibromi possono essere trattati?

Sfortunatamente non tutti i fibromi rispondono bene a questa terapia ma questo è facilmente anticipabile almeno in 90% dei casi. È necessaria infatti una analisi della struttura del fibroma attraverso uno studio di Risonanza Magnetica. La valutazione di questo esame (effettuato con specifico protocollo) permette una corretta selezione dei fibromi candidabili ad ultrasuoni focalizzati.

 

Quanti fibromi possono essere trattati e di che dimensioni?

Nella nostra esperienza (condivisa internazionalmente) possono essere trattati fino a 5 fibromi di circa 3-10 cm di diametro. Naturalmente i criteri di inclusione non prendono in considerazione solo le dimensioni ma vari fatturi che sono valutati individualmente sulla base dell’esame di RM e la valutazione clinica.

 

Quanto dura la procedura?

Il trattamento con ultrasuoni focalizzati ha una durata variabile a seconda delle dimensioni e dell’anatomia pelvica; in genere sono necessarie almeno due ore durante le quali la Paziente riposa in posizione prona, in leggera sedazione per non avvertire dolore ma comunque responsiva ad eventuali dolori che possono essere interrotti semplicemente premendo un pulsante.

 

È necessario un ricovero?

La maggior parte dei casi può essere trattata in Day-Hospital; è tuttavia di primaria importanza una valutazione individuale per riuscire sempre a minimizzare i rischi.

 

Quali possono essere le complicanze?

Per quanto rare, esistono delle complicanze legate al riscaldamento della cute che può raggiungere il livello di ustione in determinati punti della pelle; complicanza questa che può essere gestita con terapia topica. Altre forme di complicanza sono, ancora più rare, una irritazione del nervo sciatico o di suoi rami e la perforazione intestinale. Complicanze queste che sono fortemente minimizzate dall’attiva collaborazione della Paziente e dalle immagini di Risonanza Magnetica che identificano tutte le strutture circostanti il fibroma.

 

Quali sono i risultati sulla fertilità?

La nostra esperienza, in linea con quanto emerso dai più recenti congressi e pubblicazioni sull’argomento, è di un positivo effetto sulla gravidanza. È noto tuttavia che non tutti i fibromi sono causa di infertilità, pertanto è difficile generalizzare. Quello di cui siamo certi è la mancanza di danno all’endometrio o al miometrio e una riduzione fino alla scomparsa dell’attività del fibroma. Nella nostra esperienza infatti la combinazione di questi due fattori ha portato a dei parti naturali senza alcun problema, sia per la mamma che per i nuovi arrivati.

 

Il portale che state visitando non si prefigge di esaurire l’ampissimo spettro delle informazioni frutto di anni di esperienza; si intende in questa sede solo informare in modo generico sulla procedura, i suoi risultati e possibili complicanze.

Si ribadisce tuttavia l’importanza di una valutazione individuale ed esaustiva del quadro clinico, radiologico di ogni Paziente e della volontà di collaborare con il Medico Curante o con lo Specialista Ginecologo di riferimento.

 

 

Per prenotare una visita con il Dr. Alessandro Napoli: