Intervenire senza operare: le nuove terapie non invasive aprono la strada verso una medicina molto efficace e senza alcuna rimozione chirurgica. Gli ultrasuoni focalizzati rappresentano uno strumento tecnologico avanzato in grado di migliorare la cura del fibroma uterino, con un approccio soft ma egualmente funzionale al successo della terapia. La neuromodulazione con radiofrequenza pulsata è invece un valido aiuto contro lombalgie, lombosciatalgie e più in generale contro il mal di schiena. In queste sintetiche FAQ riepilogative verranno spiegati i principali concetti riguardanti la chirurgia non invasiva e le sue procedure.

 

Cosa sono le terapie non invasive?

Le terapie non invasive sono speciali trattamenti che non richiedono un tradizionale intervento chirurgico con bisturi. Attraverso l’uso di TAC e risonanza magnetica l’individuazione del bersaglio da eliminare è assai più precisa rispetto ad una valutazione ad occhio da parte del chirurgo. La migliore capacità d’intervento si riflette sugli strumenti terapeutici alternativi, che risultano così più penetranti ed efficaci ma meno o per niente invasivi.  

 

Quali tipologie di procedure non invasive esistono?

L’attuale tecnologia in ambito medico prevede due tipologie d’intervento. Le procedure totalmente non invasive escludono del tutto incisioni della pelle o contatti con le mucose e cavità interne. Le procedure mini invasive consistono in interventi con incisioni estremamente ridotte ed uso di strumenti laparoscopici e di altre sonde endoscopiche. Tra i principali vantaggi di questi trattamenti si annoverano il minimo disagio fisico post-intervento e la notevolissima riduzione dei tempi del suo decorso.

 

Cosa sono gli ultrasuoni focalizzati e a cosa servono?

Gli ultrasuoni focalizzati sono onde acustiche ad alta intensità, utilizzati per la terapia del fibroma uterino. L’aumento della temperatura delle cellule neoplastiche oltre una determinata soglia critica ne comporta la loro distruzione e il loro successivo riassorbimento. Questa tecnica non invasiva, guidata dalla risonanza magnetica, non compromette i tessuti sani circostanti e mira ad un’eliminazione estremamente selettiva della massa.

 

Cosa sono le radiofrequenze pulsate e cosa curano?

Le radiofrequenze pulsate consistono nell’applicazione di correnti elettriche direttamente sul nervo infiammato, per ridurre il dolore senza compromettere la sua funzionalità. Questa terapia mini invasiva del mal di schiena è assistita da una TAC, effettuata centimetro per centimetro sulla zona interessata dal dolore. La neuromodulazione di vecchio tipo è una fastidiosa procedura invasiva che richiede un lungo follow up post-operatorio. Grazie all’innovativo trattamento con radiofrequenze pulsate il paziente non ha bisogno di alcun impianto per la cura delle lombalgie, lombosciataglie, ernie, artrosi, stenosi del canale vertebrale, recidive dopo chirurgia, traumi, degenerazioni del disco, degenerazioni delle faccette articolari, difetti di postura.