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Ernia Cervicale

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ERNIA DEL DISCO – ERNIA CERVICALE
L’ernia cervicale (o ernia discale cervicale) è definibile come una sporgenza di un disco intervertebrale del tratto cervicale, che comprime le radici nervose dirette ad un arto superiore e, talvolta, anche il midollo spinale.

Pur trattandosi di una malattia benigna, l’ernia cervicale è percepita come un disagio altamente invalidante, dal momento che esordisce con dolore intenso, penetrante e persistente irradiato agli arti superiori.

Varie le motivazioni che portano al formarsi di un’ernia del disco nel tratto cervicale della colonna:
Posture errate mantenute per anni, soprattutto mantenute per tante ore (ad esempio in ufficio davanti ad un monitor). Sovraccarichi muscolari: lavori fisici faticosi possono portare a un aumento di tono muscolare della zona cervicale con conseguente usura delle sostanze molli. Traumi ripetuti: passare molte ore sullo scooter, praticare sport di contatto possono, a lungo andare, danneggiare la struttura intervertebrale. Ansia e stati d’animo alterati: persone che tendono ad avere una respirazione toracica possono sovraccaricare i muscoli del collo. Disturbi dell’articolazione mandibolare: la zona cervicale è fortemente influenzata dalla “salute” dell’articolazione della mandibola e dalla qualità dell’apertura della bocca; una alterazione del movimento di questa può portare nel tempo a un sovraccarico funzionale e quindi a un’ernia cervicale.

TRATTAMENTO NON INVASIVO

Il Laser ad Olmio (terapia che sfrutta onde di luce a laser – luce pulsata) permette di ridurre l’ernia senza ricorrere al bisturi -in Day Hospital e in anestesia locale- senza creare danno alle strutture del disco o alle vertebre.

La terapia agisce grazie ad una fibra ottica attivata da una tecnologia laser di nuova generazione (ad olmio), che consente di condurre una “luce pulsata fredda” con temperatura che non supera i 40°C, per ottenere una “temporanea destrutturazione” della massa gelatinosa (nucleo polposo del disco intervertebrale) senza bruciare e disidratare la fisiologia del disco. Questa temporanea destrutturazione consente di diminuire la pressione all’interno del disco che causava la compressione delle radici nervose. La tecnologia a laser freddo “scioglie” in alcuni punti la massa gelatinosa a temperature fisiologiche e consente la decompressione delle radici compresse dall’ernia. Terminata la procedura, il disco al suo interno si ricompatta, ricostituendo la sua struttura. La terapia è rapida ed il Paziente può riprendere la sua normale attività quotidiana, poche ore successive dal trattamento.

Ernia Lombare

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ERNIA DEL DISCO – ERNIA LOMBARE

L’ernia del disco può provocare dolori lombari e dolori radicolari.
All’interno della colonna, infatti, sono contenuti il midollo spinale e le radici nervose che fuoriescono a coppie dal canale vertebrale in corrispondenza di ogni disco intervertebrale e si prolungano formando i nervi, collegando così i centri nervosi alle varie parti del corpo.
L’ernia fuoriuscita dal disco tocca e comprime la radice scatenando così il dolore. Nei casi più gravi, la compressione può provocare disturbi della sensibilità (formicolii, sensazione di arto “ovattato”, ecc.), o un progressivo deficit di forza in quelle parti del corpo i cui nervi provengono dalla radice compressa.
Il dolore può essere causato anche dall’irritazione da parte dell’ernia di altre strutture nervose (come piccole terminazioni sensitive distribuite sulla faccia posteriore delle vertebre), o dalla compressione di vasi che, rigonfiandosi di sangue, comprimono a loro volta le strutture nervose.

TRATTAMENTO

La radiofrequenza pulsata guidata da immagini Tac è la nuova tecnologia non invasiva per curare chiunque soffre di dolori come quelli provocati dall’ernia del disco. Questa terapia innovativa si basa sull’uso di dolci correnti a radiofrequenza – con la precisone massima data dalla guida delle immagini TAC- che agiscono in prossimità di nervi e delle vie del dolore, promuovendo una modulazione delle fibre nervose coinvolte nel dolore.

L’innovativa procedura si svolge senza necessità di ricovero, con la possibilità di tornare a casa il giorno stesso e di riprendere l’attività fisica e sportiva in pochi giorni.

Questo trattamento efficace e sicuro è in grado di dare risultati soprattutto nelle lombalgie o lombosciatalgie acute o croniche da ernia del disco, in sindromi dolorose della schiena da patologie articolari ed artrosiche ma anche nei dolori articolari come al ginocchio o alla spalla. Il sollievo dal dolore dato da questo trattamento può durare dai 3 ai 12 mesi, e in molto casi si è dimostrato definitivo.

Operazione ernia del disco, la testimonianza di Chiara

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Buongiorno dottore, la procedura con radiofrequenze interferisce con l’allattamento, avendo partorito da 3 mesi?

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Non esiste nessuna interferenza con l’allattamento ma come sempre in medicina ho necessità di valutare tutto il quadro clinico e laboratoristico per poter dare una risposta più concreta.

Ho già fatto 2 cicli di terapia fisica e toradoll ma il mal di schiena non passa da 2 mesi

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Caro Sig Pietro, il suo è un caso da valutare con indagini strumentali e se indicato procedere alla neuromodulazione del nervo, o dei nervi interessati perché potrebbe ottenere un significativo miglioramento della sua sintomatologia

Come riconoscere un mal di schiena che richiede un intervento in emergenza?

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Se il dolore aumenta anche a riposo, passa solo con farmaci per poi ripresentarsi, coesiste una limitazione della funzione dell’arto o compare febbre, in questi casi è sempre meglio recarsi da uno specialista della colonna vertebrale.

Se le radiofrequenze hanno effetto sull’artrosi, si possono usare anche per i dolori alle articolazioni?

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Si, ultimamente hanno trovato spazio anche sui dolori articolari da artrosi; i risultati sono incoraggianti.

Ho letto che le radiofrequenze vengono usate per determinare un danno sui nervi?

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Ottima domanda, in effetti tradizionalmente le Radiofrequenze vengono utilizzate con tecnica continua per ottenere una completa distruzione (su base termica) del nervo. Non è tuttavia il nostro caso; la tecnica di neuromodulazione utilizza onde si di radiofrequenza ma di tipo pulsato tale da non arrecare danno ai tessuti anatomici ma solo un beneficio in termini di azione sul microambiente locale; vengono riequilibrate le membrane cellulari, la conduzione nervosa e smaltiti i prodotti di rifiuto generati dall’infiammazione